Animazione
Le attività della nostra quotidianità
L’animazione è centrata sulla rivalutazione del tempo, la più grossa variabile che l’operatore ha relazionandosi con gli anziani per i quali, sostanzialmente, il passato è lontano, il ricordo tende a sfumare, il presente è noioso ed il futuro genera ansia. I nostri animatori valorizzano il tempo libero degli anziani affinchè si trasformi in partecipazione ma anche in osservazione o riposo, poiché a guidare le singole scelte vi è la consapevolezza e il protagonismo della persona, anzichè la passività e l’apatia. Per chi non concosce il lavoro di un animatore in RSA, è facile ridurre il suo lavoro solamente a ciò che è visibile, a ciò che è misurabile e quantificabile, come appunto le attività: vedere “fare qualcosa”, vedere un gruppo, ottenere dei prodottti, ecc…. ma non si tratta di fare solo delle attività. La vera sfida dell’animatore è quella di impregnare di senso le azioni, al fine di facilitare processi attraverso i quali le persone riscoprono la capacità di abitare il tempo che vivono. Aiutare, quindi, le persone a dare senso alla loro vita, qualunque sia la loro situazione psico-fisica.
Il lavoro di animazione diventa quindi principalmente la risultante di tre dimensioni:
La dimensione della relazione e della quotidianità
Dove il contenuto risiede nella relazione affettiva con il residente, nell’ascolto dei suoi bisogni, nella valorizzazione delle sue esperienze, nell’accompagnamento e nel sostegno nelle relazioni con gli altri.
La dimensione socializzante, ricreativa e creativa
Dove attraverso attività specifiche (laboratori creativi, feste, ecc.) si stimolano le funzioni necessarie per la conservazione dell’autonomia, le capacità residue, le potenzialità espressive, intellettive e relazionali dei residenti. Questi interventi devono cercare di coinvolgere e attivare i partecipanti, ciascuno secondo le proprie capacità, di farli sentire protagonisti, di dare la possibilità di esprimere la propria individualità, di riconoscersi parte significativa di un tutto.
La dimensione progettuale interna ed esterna (il territorio)
Dove l’animazione diventa costituzione di sempre nuove ipotesi di lavoro, articolazione di interventi mirati e diversificati in collaborazione con altre figure professionali, capacità di promuovere interscambi con il territorio per non rimanere una realtà isolata e astratta del vivo contesto locale.